Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha autorizzato l’erogazione di un contributo urgente di 12mila euro come finanziamento a favore del Museo storico della Liberazione di via Tasso. Il provvedimento si è reso necessario per scongiurare il rischio di commissariamento e chiusura dell’ente. Nei prossimi giorni il Sindaco incontrerà il presidente Antonio Parisella per fare il punto sulla situazione del Museo che rappresenta un riferimento fondamentale per la storia e la memoria della città di Roma.
I debiti, si sa, sono tanti. Ma da qui si pensa di ricominciare. 12mila euro come inizio necessario per scongiurare il rischio di commissariamento e chiusura dell’ente. Già nel corso dell’estate Gianni Alemanno aveva assicurato aiuti allo storico museo di via Tasso. Il primo cittadino della Capitale, si è detto, vedrà Parisella. L’intervento del Campidoglio, oggi, segna un passo a due giorni dall’annuncio della ormai prossima chiusura della struttura. Domenica scorsa, infatti, lo stesso Parisella aveva comunicato che il destino del museo della Liberazione – che si trova nell’ex carcere romano delle Ss – era quello della chiusura per il prossimo gennaio. Questo a causa del taglio dei finanziamenti. Per l’anno in corso, infatti, il museo ha usufruito solo di un terzo dei fondi preventivati.
E quanto servirebbe, invece? La cifra è tonda: 50mila euro. Lo comunicano gli amministratori stessi del Museo, dopo una riunione, la settimana scorsa per l’analisi del bilancio. Dice Parisella: il ministero per i Beni Culturali non ha operato, forse, il previsto taglio del 15% del contributo annuale di 50 mila euro previsto dalla legge istitutiva per il funzionamento del Museo, ma poi ci ha finora assegnato per il 2010 soltanto un terzo di quanto dovuto. E non sono in grado di confermare né se potranno accreditare il resto della cifra entro l’anno né su quale entrata certa il Museo potrà contare per il 2011.
Il presidente della Comunità Ebraica romana Riccardo Pacifici, non ha dubbi. Ci batteremo insieme al direttore di via Tasso affinchè quella pagina di memoria vivente rimanga in piedi. Anche perchè, è bene ricordarlo anche al ministro Tremonti, uno dei carnefici di via Tasso, Erich Priebke, è ancora in vita. È agli arresti domiciliari nel nostro Paese. Non credo che privare dei fondi quel luogo della memoria, mettendolo nelle condizioni di chiudere significherebbe dare un buon esempio ai giovani. Ma soprattutto sarebbe una bella soddisfazione per il signor Erich Priebke, che nessuno di noi vuole dare.
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