I saldi invernali a Roma riusciranno a far riprendere i consumi?
Ai posteri l’ardua sentenza.
I ribassi stanno per partire, ma permane moooolta incertezza (nonostante tutti i ragionamenti di natura commerciale che si possono impostare) su quale esito avranno nel campo dei numeri.
Zona rossa, cortei, crisi economica, maltempo e, dulcis in fundo, polemica sulla data del 6 gennaio, pare proprio che abbiano nuociuto. La gente è rimasta spiazzata, fuorviata ed in molti casi delusa. Si è tenuta i soldi e, adesso, i commercianti (tutti e non solo quelli al dettaglio, ma anche i titolari all’interno dei grandi Centri) non è che siano poi così convinti di realizzare guadagni ordinari.
Certo, inutile sottolineare che quando si tratta di fare l’affare la gente butta la memoria oltre l’ostacolo e si tuffa dentro lo shopping. Tuttavia, i numeri non è che siano proprio confortanti: si parla di un calo pari al 20 e 30 per cento solo in una città come Roma. Da federabbigliamento fanno sapere che la cifra sarebbe pari all’8 per cento. Comunque il danno c’è stato e adesso bisognerà porvi rimedio.
Una previsione: visto e considerato che a Natale il comparto alimentare e quello dell’hi-tech l’hanno più o meno fatta da padrone, bisognerà lavorare e non poco sul comparto abbigliamento. Quest’ultimo, infatti, ha avuto una flessione mica da ridere. Ci si deve interrogare senz’altro sulle cause che hanno provocato questa flessione e fare in modo che, perlomeno sotto saldi, vi sia una pur sensibile ripresa.
D’altro canto, è notorio come, in tempi di crisi (pur se del Terzo Millennio, non certo dell’immediato Dopoguerra) la gente punti sull’essenzialità: cibo e, ancora, cibo… Primo sostentamento, spiega la psiciologia evolutiva (soprattutto quella infantile). Piaccia o no ma è così. Ecco: a Roma, così come in altre parti d’Italia, si è optato per questa linea. Ora, però, passata (in parte) la buriana, con i prezzi al ribasso il tempo deovrebbe volgere al bello. O no?
Photo Credit|Chiara Lalli