Saldi Roma 2011, proprio sotto svendita cresce, al contrario, la fiducia dei negozianti. Lo recita un’inchiesta condotta dall’ISAE, secondo la quale, da dicembre, è tutto ok per il quarto mese consecutivo.
Mostrando particolare dinamicità, l’indicatore destagionalizzato sale infatti da 103,4 (in novembre) a 107,7, sui livelli massimi dal dicembre 2007. Rispetto alla scorsa rilevazione, l’inchiesta evidenzia un diffuso miglioramento nei giudizi e, in misura ancor più evidente, nelle aspettative sulle vendite; in nuovo ridimensionamento sono giudicate, inoltre, le giacenze di magazzino.
Guardando alle variabili che non entrano nella definizione di fiducia, si rafforza l’ottimismo riguardo al livello futuro degli ordini, ma indicazioni meno favorevoli emergono, al contrario, dal lato delle attese sul livello dell’occupazione. In nuova accelerazione sono date, infine, le dinamiche inflazionistiche e ciò con riferimento sia a quelle correnti che a quelle future. Guardando, infine, alle due tipologie distributive, l’evoluzione della fiducia presenta anche questo mese caratteristiche non omogenee.
In parole povere: mai come stavolta si percepisce che la crisi sta, se non altro, attenuandosi. Lieve ripresa, lieve ripartenza dei consumi, lieve affacciarsi alle vetrine da parte della gente (tranne per i negozi del Centro, che al solito hanno fatto boom di gradimento, ma lì il discorso è assai più ampio e tiene conto di componenti quali, ad esempio, la location).
Tutto lieve, ma in positivo. Se non altro la ripresa si sta concretizzando ed in questi primi giorni di saldo, almeno nelle tradizionali vie dello shopping qualcosa si muove. Certo, però, ci vuole molto di più. Soprattutto a livello di servizi e di uniformità sull’azione commerciale.
Basta infatti interpretare (ma neppure troppo) le dichiarazioni di Federstrade e Confesercenti: le due associazioni tuonano contro chi ha anticipato la data dei saldi, lamentando scarsa partecipazione da parte di una clientela già, da par suo, disorientata da maltempo, manifestazioni in centro e crisi.
Ora bisogna davvero porre rimedio. Sul serio. Altroché gongolarsi su dati ovvi come l’affluenza nelle storiche vie di Roma.
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