Acquolina Hostaria in Roma

di Gianni Puglisi Commenta

 Giulio Terrinoni e Angelo Troiani, ai quali si sono presto aggiunti i fratelli Giuseppe e Massimo Troiani. Da loro nasce l’idea di questo ristorante di mare a Roma. Nasce quasi per caso. “Al mare si pesca, non si fa la spesa” è la risposta che un vecchio pescatore di Anzio diede ad una cliente che gli chiedeva tutti i giorni gamberi e sogliole. In mezzo al trambusto del porto questa frase non sfuggì ai quattro amici ed influenzò profondamente il loro progetto di un ristorante di pesce. Da questo ed altri aneddoti, nasce Acquolina Hostaria in Roma, in via Antonio Serra 60, un ristorante aperto a giugno 2006, frutto di tante altre passeggiate, molte mangiate, su e giù per i litorali Italiani.
I fondatori e gestori del locale, sono tutti accomunati dall’incessante ricerca di piaceri vecchi e nuovi che l’infinita tavolozza di sapori sa riservare.
Ma chi è lo chef di Acquolina e qual è la sua cucina: vediamo …Il  giovane chef si chiama  Giulio Terrinoni ed è nato a Fiuggi nel 1975.
Figlio d’arte, la sua famiglia possedeva un ristorante dove si cucinavano piatti della tradizione laziale. Frequenta l’istituto alberghiero di Fiuggi per iniziare la sua carriera facendo le stagioni estive negli alberghi della zona. La sua prima esperienza importante è nel “Grand Hotel Palazzo della Fonte” come aiuto pasticcere. Prosegue a Roma presso l’Hotel Sheraton dove acquisisce esperienza cimentandosi in una cucina dal respiro più internazionale. C’è un ritorno a Fiuggi presso lo staff del ristorante “La Torre” dove apprende l’organizzazione di un ristorante di “livello”.
Durante un corso di aggiornamento conosce il maestro Fabio Tacchella, team manager della nazionale italiana cuochi ed ha  l’opportunità presso di lui.
Dopo quell’esperienza eccolo di nuovo a Roma partecipando all’apertura dell’ES Hotel di Roma in qualità di secondo Chef e poi di un nuovo ristorante a Roma, il Panda di Viale Liegi, questa volta con il ruolo di Executive Chef.
Oggi oltre all’impegno di Acquolina è docente presso la scuola del Gambero Rosso. La sua cucina è tradizionale e creativa insieme, come quella dei migliori ristoranti attuali: per fare solo qualche esempio qui il ripieno dell olive ascolane diventa di pesce, la bagna caoda accompagna un morbido tortino di baccalà e patate e anello di cipilla fritta e nella  carbonara  le uova di pesce prendono il posto di quelle di gallina e la bottarga di produzione propria sostituisce la pancetta.

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