A Roma c’è una fabbrica di biscotti che è diventata, a pieno diritto, famosa in tutta Italia e non solo. Stiamo parlando della fabbrica della famiglia Gentilini, fondata nel lontano 1890 e che, quindi, ha appena compiuto 120 anni. E pensare che all’inizio era solo una piccola botteguccia artigianale fondata da Pietro Gentilini, classe 1856, origini bolognesi, che nel 1890, appunto, si trasferì nella capitale e qui aprì il suo primo laboratorio per la produzione di pane e biscotti. Come riuscì ad ingrandirsi fino a divenire un’impresa conosciuta anche oltre i confini nazionali? Ecco la storia…Proprio in quel periodo si stava diffondendo in Italia un biscotto secco di origine anglosassone, denominato Oswego. Pietro intuì subito il potenziale di questo prodotto e cercò di migliorarne e personalizzarne la ricetta. L’impresa riuscì. Il successo non tardò ad arrivare e nel 1906 in Via Alessandria, nella nascente zona industriale, venne aperta la Fabbrica di Biscotti P. Gentilini, che solo successivamente, nel 1958, per la necessità di uno spazio molto più ampio si trasferì nella sede attuale di Via Tiburtina.
Nel corso degli anni agli Osvego e ai biscotti da dessert, se ne affiancarono molti altri. Pietro e i suoi discendenti infatti arricchirono e diversificarono la produzione di questa “officina del gusto” con prodotti di grande successo. Tra questi i Novellini, le Fette Biscottate, i Frollini, il Panettone e la Pizza di Pasqua (Delizia Romana) conosciuti da intere generazioni e ancora oggi molto amati, diffusi su tutto il territorio nazionale ed apprezzati anche all’estero per la loro qualità che vede l’uso di materie prime genuine, senza l’utilizzo di grassi vegetali idrogenati. Infatti, dicono ancora oggi i proprietari della fabbrica “la passione per qualità, il mantenimento degli antichi sapori, il rispetto per la tradizione rappresentano e rappresenteranno sempre, i principi fondamentali e imprescindibili della nostra realtà”.
Fabbrica di Biscotti P. Gentilini
Via Tiburtina 1302
00131 Roma
tel.06/4123571
Photo Credit: Corriere Italiano
Commenti (2)