Pasta Roma, che Pappardelle dal Moro a Fontana di Trevi

Pasta Roma, ma dove lo trovate un ristorante con su scritto che non vi si può entrare in pantaloncini corti? Solo dal Moro a Trevi, dove il piatto forte, oltre a questo citato,  sono le tagliatelle con fontina e crema di tartufo, rigatoni strasconati e per chi non vuole davvero rinunciare alla nostra cara e tanto amata cucina romana, un’amatriciana davvero da Champions’ League!

Non ci credete? Allora fate subito un salto qui in via delle Bollette. Un locale di vecchio stampo, che non ha subìto le mode e soprattutto non ha avuto l’intenzione di rinnovarsi a tutti i costi pur di suscitare appeal ma soltanto da un punto di vista estetico. Qui si bada a sostanza e gusto. Un binomio che non tradisce mai. Il Moro, poi, è un nome famoso in tutta Roma. C’è poco altro da aggiungere. Franco Romagnoli gestice il locale in modo giusto e ci sa fare con i clienti. Dentro pure la carbonara, che non guasta mai e che nel campo del mangiare a Roma si rivela sempre una mossa azzeccata. I secondi, quindi, sono quelli più tradzionali: coratella con carciofi, abbacchio al forno con patate e quindi ossobuco. Ristoranti a Roma: mai dimenticarsi che siamo nella terra della coda alla vaccinara e che quindi non si può proprio evitare di chiedere che ci venga servita. Certo: a chi piace. Non a tutti, infatti, è gradita la cucina romana.

Ristorante a Roma, dal Caminetto ai Parioli la brace per mangiare bene

 

 

 

How To Get A Ex Back That Hates You y;”>Ristorante a Roma, non fa ancora freddo ma a Parioli scaldarsi al Caminetto significa una cosa ben precisa: assaggiare la vera cucina romana in un posto ricco di storia. Ma anche di eleganza ed al tempo stesso di un buon tasso di convivialità. Che non è si misuri con un particolare strumento, bensì soltanto entrandoci, ordinando e respirando l’aria attorno. Saggiando, insomma, l’atmosfera.

Corre l’anno 1956 quando Italo Santucci sta per chiamare ‘Al Platano’ un insieme di tre locali sfitti al civico 89 da gestire assieme alla moglie Anna Maria Ciampini. Questo perché Parioli si sviluppava prevedendo anche  rigogliose piante lungo il Viale. Fu proprio questa passeggiata bella bella che smosse non pochi a cuiriosare da queste parti. la signora Ciampini già proviene dai Tre Scalini e ne sa abbastanza. A tal punto che unendo le forze, i due nel giro di un anno portano i tavoli da 50 a 200. “Un botto” a Roma che non sfugge ai più.

Ristorante Roma, a Valle Aurelia è arrivato il Buongustaio

 

 

 

 

Ristorante Roma, arriva il Buongustaio a Valle Aurelia ed anche questa storica borgata ad un passo da Roma centro, alla fine, ha il suo angolo ‘mangereccio’. Ad onor del vero c’era già prima, tuttavia è sotto la nuova gestione, quella della famiglia Rossi, che sta conoscendo davvero una nuova vita.

Filetto al pepe verde, pesce sempre fresco e di qualità, ma anche pizzeria: un menu ricco ed i cui esecutori non temono di poter offrire sempre e comunque ai loro clienti. Prima, o pizza o poco altro: ora, invece, si cambia e si cerca di soddisfare le esigenze anche più disparate. Gabriele Rossi è giovane ma intraprendente: appena insediatosi ha subito cercato di calamitare l’attenzione di ventenni ed oltre verso il suo Buongustaio. D’altronde Valle Aurelia è così: spazi verdi e bar aabbastanza, ristoranti zero o quasi. Fatto insolito in una zona che incrocia la popolosa Via Baldo Degli Ubaldi e che di fronte ha anche la Biblioteca Comunale. Polmone verde, cultura e mangiare: questo, da adesso in poi, si offre a chi sta in zona, ma anche chi risiede in zone limitrofe. Pizzerie Roma: provate la bufala, non ve pentirete.

Metro Roma: del resto, da un punto di vista infrastrutturale questa zona è baciata o quasi dal Signore: due fermate di linee metropolitane quali Valle Aurelia e Baldo Degli Ubaldi; una stazione di scambio di treno con intrersecamento che va da Viterbo e Cesano fino ad Ostiense passando per San Pietro. Quindi una marea di linee (anche il n1 notturno) che servono l’intera zona giorno e sera.

Ristorante a Roma, San Marino mette in tavola la danese a costi ok

 

 

 

Ristorante a Roma, se la specialità tipica che attrae sempre molto è la pizza. oggi vi segnaliamo il San Marino, un posto dove a far da padrona è la carne danese. Il tutto con costi accessibili eccome. Bevande escluse, alla fine di un pasto potreste anche pagare solo 15 euro. Comunque, andiamo con ordine. Il locale è a Corso Trieste, ci siamo stati e si mangia proprio bene.

Il luogo ha subìto un restyling non indifferente. E’ cambiata proprio la fisionomia e Monica, Debora e Marco, che assieme gestiscono l’esercizio, hanno deciso di puntare sul marmo scuro e del rosso. Comunque, a proposito di rosso, veniamo alla carne.  Si tratta dle neonato reparto di bisteccheria, dove, appunto, è arrivata l’omonima qualità di carne. Assaggiatela e poi, alla fine, fateci sapere.

Ristoranti a Roma, in tavola alla scoperta dell’Africa

 

 

 

Ristoranti a Roma, sarà il caldo sahariano di questi giorni, ma noi, oggi, vi consigliamo di fare un scappata al ristorante Africa. Indovinate un po’ dal nome di che si tratta? Bravi, è un attimo. Così come pure arrivarci, visto che si trova a Casto Pretorio, per la precisione in Via Gaeta.  Che bello una volta che siete entrati: varcata la soglia, vi dimenticherete subito che il cibo, in Europa e nel mondo in genereale, si mangia con forchette e coltello o con le bacchette se siete in Oriente.

Qui, infatti, in ossequio alla più conosciuta tradizione africana, il cibo si mangia con le mani. Non fate i soliti: se deciderete di dedicarvi a mangiare africano, calatevi nella parte e non chiedete posate. Mangerete l’ingera, che è la tipica focaccia appartenente alla tipica tradizione culinaria etiope ed eritrea, nonché tanta tanta carne.

Ristoranti Roma, da Alfonso il tè arabo dopo la zuppa

Ristoranti Roma, la forza di Alfonso al quartiere Salario è il prezzo fisso. Non potete sbagliarvi. Nel dettaglio, poi, tutta, in rassegna, la cucina mediorientale dello chef Ramy. Di questi tempi, dove il rapporto qualità e prezzo risulta un binomio sempre più difficile dall’ottenersi, fare un salto qui in via Brescia può rivelarsi una buona idea. Attenzione che è chiuso il sabato e la domenica a pranzo.

Accennato questo, passiamo a vedere più da vicino di che si tratta. Dalla cucina escono cous cous (considerata una autentica specialità del locale in questione) realizzato a base di carne, pesce oppure di verdure. Poi, a seguire, le zuppe. Qui, per i veri amanti del settore, ne abbiamo di molti tipi. Tutti prelibati e ben confezionati. Qualche esempio?quella di brodo vegetale e ceci è ottima. Poi, però, siccome siamo pur sempre a Roma, vi cosigliamo gli eterni fagioli spinaci e vitellone. Che vanno a ruba.

Roma ristoranti, al Bistrot di Villa Pamphili tutto secondo natura

 

 

 

Roma ristoranti, quello che oggi vogliamo proporvi è un posticino davvero suggestivo e che propone un ottimo rapporto qualità/prezzo: si chiamam Bistrot e sta dentro Villa Doria Pamphili. Un punto di osservazione notevole per chi intende vivere Roma alla maniera naturale e naturalistica: dentro il parco più grande della città.

Una vera chicca: caffetteria e ristorante, il Bistrot di Daniela e Cristina tiene pronti anche i cestini porta vivande per andare a fare la scampagnata nel parco. Non ci credete? Venite a stendervi in mezzo al prato e, ci racomandiamo, dopo aver mangiato fate i bravi: raccogliete, quindi cestinate il tutto in modo da lasciate intonsa l’area dove avrete stazionato. Serve rispetto per la natura e qui bisogna essere precisi.

Trattorie a Roma, il bucatino di Tor Cervara fa gola anche ai vips

Trattorie a Roma, ve lo immaginate com’è il bucatino in periferia? Cattivo (penserete, voi ‘snobbini’). Eh no: è qui che sbagliate, perché basta andare da peppe a Tor Cervara, a San Basilio, per ricredersi. “Senza andare ai monti al mare qui da Peppe ti puoi fermare”. Questo ed altri proverbi si inscenano in un ristorante a Roma forse non troppo famoso ma comunque ricercato.

“C’è un buon vino e una frescura e poi non becchi la fregatura”. Insomma: mettetevi comodi con le gambe sotto il tavolino, prendere il tovagliolo e paratevi il bavero della vostra camicia. Si parte! Il bucatino sta qui. Cucinato, preaparato e servito dall afamiglia Di Battista che vi darà il benvenuto. Voi, voi: quelli con la puzzetta sotto il naso, di fronte a questo ben di Dio potreste perfino perdere i sensi. Appena entrati, d’altronde, sarete deliziati dall’odore delle cucine e dalla scritta sui muri del locale. Qui sono oltre sessant’anni che la gestione familiare non conosce soste e tiene a battesimo generazioni di assaggiatori provenienti da ogni parte di Roma.

Ristoranti a Roma, a Piazza di Spagna tutti i prodotti del Lazio

Ristoranti a Roma ma anche enoteche regionali, come nel caso di Palatium in via Frattina. Proprio ad un passo da Piazza di Spagna, sorge il sito dove poter mangiare e bere in slang romano-laziale. Che significa? Provate ad entrare e capirete. Qui si mangia a e si beve con tutto quello che proviene, a regime quotidiano, sempre e comunque dalle nostre terre. Dalla nostra regione.

Non made in Italy, made in Rome e provincia. Mica poco. A questo si aggiunga il ritorno dello chef Severino Gaiezza (nome nomen) ed  il gioco è fatto. Tutte le prelibatezze della nostra tavola vengono servite alla grande. L’enoteca a Roma è incassata tra una boutique ed una sartoria chic, ma poco importa. Non è che in questi posti lo si debba urlare ai quattro venti che c’è un qualcosa di tipico dal punto di vista enogastronomico. Anzi, magari più nascosto è e meglio è. La ricercatezza ha i suoi lati misteriosi, con il cliente che si veste da speleologo ‘urbano’ andando a caccia di posti sconosciuti. O di siti rintracciabili solo per mezzo delle guide o perché ci si finisce lì senza volerlo.

Mangiare a Roma, a Piazza del Popolo il Bolognese che parla il nostro dialetto

Mangiare a Roma, alla fine non dite che non consocete il Bolognese in Piazza del Popolo perché sareste assai poco credibili. Ma dai! Quello dei vip, quello che quando andate verso Via del Corso da Via Cola di Rienzo, dopo il ponte, vi girate appena passate la curva del muro che cinge la splendida piazza. Proprio di fronte alla storica Chiesa degli Artisti, il ristovip famoso in città vi attende per una visita.

Non solo stranieri, ma anche molti romani, infatti, transitano da questeparti. Un salotto all’aria aperta, soprattutto per l’estate a Roma. Davvero  suggestivo, ovvio, lo scorcio offerto da queste parti. Vista su Piazza del Popolo, passaggio verso Piazza Augusto Imperatore, Via del Babuino e Via del Corso. Tutta Roma ai vostri piedi. Un viavai di parazzi e fotografi d’ogni genere e testata che si alternano attorno ai tavoli all’aperto. In un attimo vi sembrerà di essere proiettati all’indietro nel tempo, quando impazzava la Dolce Vita che da Via Veneto si espandeva fin qui. Il locale è sempre di proprietà di Alfredo Tomaselli ed in sala trovate lo storico direttore Antonello Del Rio. In canina di regìa lo chef Eziano Regina che fa arrivare ai vostri tavoli salumi pregiati, carpaccio di manzo, pane burro ed alici di primissima qualità e carpaccio di salmone fresco. Anche se, vale la pena sottolineare come da queste parti il piatto prediletto, quello davvero imperdibile, sia rappresentato dalla storica tagliatella al ragù bolognese.

Ricevimenti Roma, con il Borgo della Merluzza sulla Cassia non vi sentirete pesci fuor d’acqua

Ricevimenti Roma, il rengno dell’amore a due passi da casa vostra. Stiamo accennando al Borgo della Merluzza. Non vi mettete a ridere però è così: si trova sulla Cassia Bis al chilometro 25,600 ed è unn incanto. Proprio sotto il vostro naso. Avvolto da un’atmosfera romantica, questa location si presta al meglio per i vostri ricevimenti a Roma. Si trova nel cuore della Valle del Baccano, quando la Cassia, a tornare verso Roma, si fa in dolce discesa e lo sguardo si getta oltre il finestrino. Un casale ricoperto da un manto di foglioline d’edera che cambiano perfino colore ed accolgono gli ospiti all’interno di un suggestivo gioco di luci. Un’atmosfera che incanta.

Ricevimenti matrimoni Roma: il borgo si presta davvero, senza alcun timore, per ogni evento possibile ed immaginabile. Addirittura gli sposi, nel corso della cerimonia, saranno richiamati dalla dolce melodia di una merla, proprio come vuole la leggenda. Secondio la quale un uccello, decenni addietro, rimase intrappolato nell’antica torre del borgo facendo innamorare, con il suo canto disperato, chiunque lo ascoltasse.

Mangiare a Roma, il Mastino ringhia al pesce di Fregene e poi ve lo serve in tavola

Mangiare a Roma, correva l’anno 1963 quando il signor Ignazio, a Fregene, tirò su una locanda basata in modo esclusivo sui sapori mediterranei. Il pesce, nel dettaglio, da queste parti è un dovere. Stiamo menzionando uno dei ristoranti a Roma, o meglio, vicino Roma, più noti. Ma non solo di nome, bensì anche di fatto: il Mastino, via Silvi Marina. Appunto, in quella cittadina sul mare fatta di storia, di Dolce Vita marittima e di una montagna di ricordi per intere generazioni di romani che è, appunto, Fregene.

Non storcete il naso se per l”occasione evitiamo di nominare grandi ed indiscussi nomi a Roma. Eppoi scusate: è arrivata o non è arrivata l’occasione di andare a prendersi un po’ di sole alle porte di Roma? Dove andate? Ad Ostia? Pefetto: non mancheremo di aggiornarvi anche lì. Tuttavia, anche qui, a poche decine di chilometri di distanza e sempre lungo il emdesimo litorale romano, c’è Fregene con il ristorante di Ignazio Mastino. Oggi ci sono i tre fratelli: Gino, Camillo ed Alberto.

Parioli Roma, la via un po’ snob che si rifà la bocca con pesce di Gaeta e mozzarella di bufala

Parioli Roma,  lungo una delle vie che conferiscono eleganza e ragalità al quartiere forse più ‘in’ della capitale, nonostante gli anni e le mode trascorrano in modo rapido, troviamo via Gioacchino Rossini, con ristoranti e wine bar di prestigio. Incominciamo dalla Pescheria Rossini, ristorante di Roma.

Formia, Terracina e Gaeta, ovvero  il triangolo del pescato sud laziale, forniscono le primizie ed allo stesso tempo le materie prime con cui si va ad alimentare un già ricco ed interessante menu. Crostacei, e molluschi made in Mazara del Vallo, ostriche della Bretagna. Il tutto per un locale molto importante, corroborato anche dalla ricercatezza, dalla cura del dettaglio e per quel che attiene gli interni. Ristoranti a Roma: il Rossini è anche pizzeria e la qualità c’è. A completare il quadro la preparazione ‘a vista’ dei crudi: tartare, carpacci, frutti di mare e degustazioni di vini ed aperitivi. Il tutto sotto lo sguardo dello chef. Bene anche le selezioni di grappe, con etichette italiane e straniere.

Ristoranti Roma centro, agli Abruzzi è sempre l’orata giusta

Ristoranti Roma centro, un viavai di studenti, prelati, seminaristi e professori in gerenere che chiede di mangiare dell’ottimo pesce? Allora siete al ristorante Abruzzi, in zona Centro-Piazza Venezia. Proprio non potete sbagliarvi: qui orate, rombi e gamberi la fanno da padroni. Mica male come assortimento.

In effetti siamo a due passi dall’Università Gregoriana ed è logico come la clientela sia anche, non solo, composta da rappresentanti di ateneo. Ogni giorno si celebra un perfetto connubio tra sapori del Lazio e quelli di una terra che,in fatto di aromi, no è seconda davvero a nessuno: l’Abruzzo. Una regione magnifica e ricca di prodotti invidiati in tutto il mondo. Altroché! Provare per credere! Il ristorante è stato fondato da Alfredo Pandolfi ed ora è gestito dal figlio Marco e dal genero Luca Giuliani. Un accenno al menu, che oltre al pesce, non può non tenere conto dell’amatriciana, della carbonara e degli gnocchi. Questi ultimi, sia chiaro, serviti in tavola al giovedì. Poi pasta e ceci più il baccalà (venerdì).