Fare attenzione all’igiene intima è cruciale. In questo modo, infatti, è possibile evitare problematiche fastidiose come la proliferazione incontrollata di funghi come la Candida albicans (se ti interessa in particolare il tema delle infestazioni fungine a livello genitale, con una rapida ricerca online puoi saperne di più sulla candida e come curarla).
L’igiene intima in sé, però, ha poco senso se non si sceglie il detergente giusto. Come trovarlo? Scopriamo qualche consiglio utile al proposito nelle prossime righe.
Igiene intima: come farla?
Prima di entrare nel vivo dei consigli su come scegliere il detergente intimo, facciamo un piccolo ripasso su come occuparsi dell’igiene della zona genitale (si tratta di raccomandazioni valide sia per le donne, sia per gli uomini).
Bisogna partire igienizzando i genitali esterni con l’ausilio dell’acqua e del detergente. Si parte dalla zona esterna, per poi arrivare a quella anale. In tal modo, si evita che i batteri intestinali, alcuni dei quali sono potenzialmente patogeni, entrino in contatto con le vie urinarie.
L’asciugatura, fase importantissima in quanto evita che l’umido residuo crei un ambiente di proliferazione per i batteri, deve essere effettuata con un asciugamano personale e tamponando.
Il pH giusto del detergente intimo
Guardando nello specifico al caso della donna, è bene ricordare che, quando si deve scegliere il detergente intimo, il principale criterio da considerare è il pH. I parametri ideali di quest’ultimo cambiano a seconda della fase della vita che la persona sta attraversando.
Nel periodo che precede la pubertà, il detergente intimo ideale è quello caratterizzato da un pH neutro, ossia uguale a 7.
Parliamo di un periodo della vita nel corso del quale l’apparato genitale femminile ha bisogno di una protezione più accentuata da parte dei prodotti per l’igiene, in quanto da solo non è ancora in grado di rispondere a tutte le esigenze di difesa.
Quando inizia la parentesi dell’età fertile, il detergente intimo femminile perfetto è quello acido. Il pH, per dare qualche numero concreto, dovrebbe aggirarsi tra 3,5 e 4,5.
Questa scelta rappresenta l’optimum per via della presenza di estrogeni.
In menopausa, proprio per via del calo drastico della produzione di ormoni estrogeni, torna l’esigenza di un’attenzione più spiccata alla protezione, motivo per cui è bene focalizzarsi verso un detergente intimo dal pH neutro.
Detergente intimo maschile: come deve essere?
Anche se, in linea di massima, gli uomini sono meno abituati delle donne a fare attenzione alla scelta del detergente intimo, anche loro dovrebbero evitare di acquistare questo prodotto a caso.
La prima cosa da dire in merito è che, sui genitali maschili, i detergenti intimi acidi possono provocare fastidiosi episodi di prurito. In alcuni casi, si può addirittura avere a che fare con gonfiore a carico del prepuzio e del glande.
Ovviamente questo non vuol dire che ci si possa orientare in maniera indiscriminata verso i detergenti alcalini. Questi ultimi, infatti, possono causare episodi di erosione della mucosa genitale.
Ciò comporta, di riflesso, la creazione di un ambiente favorevole all’insorgenza della dermatite.
Chiaro è che, per evitare problemi, la cosa migliore da fare è orientarsi verso detergenti intimi a pH neutro.
Nel caso dell’uomo – ma anche quando si parla di detergente intimo femminile – una volta trovato il pH giusto è possibile concentrarsi sulla presenza di ingredienti che possono apportare diversi benefici.
Giusto per citare un celebre esempio, chiamiamo in causa l’aloe vera, nota per il suo straordinario effetto lenitivo. Cosa dire, invece, dell’argento colloidale? Che si tratta di un prezioso alleato naturale contro i virus.
L’utilizzo del detergente giusto da parte degli uomini deve essere associato a un focus attento sia sull’igiene intima in generale, sia su alcune sue fasi particolari, come per esempio l’asciugatura.
Fondamentale, infatti, è prevenire il rischio dei ristagni di secrezioni tra glande e prepuzio.