Per la nuova apertura di Eataly è proprio curiosa la pagina di alcuni giornali letti in queste ore. Infatti, c’è scritto: “Speriamo di aprire appena possibile”. Con sotto, “ve lo comunicheremo appena potremo”.
Insomma: il nuovo Polo gastronomico che è partito dal Nord Italia sbarcando con i suoi Alti Cibi fino a New York, qui da noi ancora non riesce ad alzare la serranda. Il perché è da ricondursi ad autorizzazioni o ad altre ragioni che stanno mandando un po’ in agitazione gli addetti ai lavori. Propagandato da tempo come il toccasana per l’intera zona del quartiere Ostiense, sorto attorno alla stazione ferroviaria e alla relativa fermata della metro B Piramide, Eataly prevede 557 collaboratori, 2mila fornitori di cui 283 nuovi appartenenti alla Regione Lazio. Lo spazio dove avrà luogo la stabile kermesse quotidiana è quello dell’Air Terminal.
Costruito per i Mondiali di calcio del Novanta, divenne ben presto una cattedrale nel deserto riducendosi a ritrovo per clochard. Eppure adesso conoscerà nuovo lustro. Sarà il punto più grande al mondo, con 4 piani di ristorazione, 23 punti per mangiare, ben 15 reparti per quel che riguarda i cibi freschi e conservati: tutti quanti di alta qualità. Dall’acqua minerale imbottigliata sulle Alpi fino ai dolci piemontesi, passando per la pasta in bronzo, trafilata, delle piccole e performanti aziende della Campania o comunque del Sud. Per non toccare, poi, il discorso dei formaggi e della mozzarella di bufala in generale. In tutto questo, poi, ad Eataly ci saranno numerose aule e sedute didattiche dove si spiegherà la filosofia della gastronomia di qualità. Il bello è che per arrivare qui basterà prendere il treno che transita ogni quarto d’ora un po’ da tutte le stazioni di Roma, oppure la linea di meropolitana B. Per chi viene dalla zona di Ostia, poi, c’è sempre la Roma-Lido. Infine, la zona è collegata da almeno 6 linee di autobus.
Photo Credit| negozidiroma
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