Energie in via del Corso, così come molti altri negozi in centro ha cambiato vetrina e la gente si ferma di più. Lo abbiamo visto con i nostri occhi: proprio vero che cambiare aria (ed articoli) fa ricambio. Altroché.
Lo streetwear della capitale, il primo e storico negozio per abbigliamrnto urbano che poi hanno ricopiato in tanti, resiste nella storica via dello shopping nonostante la crisi. Ma soprattutto nonostante, apunto, in parecchi gi abbiano preso le misure. Scarpe basse, giacconi e t shirt sono l’occasione per integrarsi con la moda urbana.
Forse, come si sostiene in qualche forum, un po’ troppo hip hop, ma di sicuro interesse. E’ come andare a cercare un negozio che venda le camicie a scacchi a Barcellona. Insomma: c’è ampia scelta. Poi può piacere oppure no. A proposito di Spagna: anche Zara (ecostore-palazzo bianco) sempre in via del Corso si è rifatto il look. Nelle gigantesche vetrine che troneggiano di fronte a Largo Chigi sono sbarcati i ‘coloniali’. La moda con binocolo, cartina (ma non è meglio il navigatore sullo smartphone d’ordinanza’) e sahariana, infatti, tutta beige e colori chiari per non attirare il sole, è giusto in bell’evidenza ai passanti. Convince? Uhm, fino ad un certo punto. Chi non è abbronzato al punto giusto non può camuffarsi da novello viandante tipo Chatwin in giro per il mondo contaccuino e macchina fotografica. Però l’idea è carina.
Fellini e David Saddler, invece, ci riportano sulla terra. Assieme a Massimo Dutti e Boggi, questi ultimi due all’interno della splendida Galleria Sordi, infatti. propongono la faccia classica della strada aperta al mondo e che collega Piazza del Popolo a Piazza Venezia. Anime varie (partivamo da Energie, vi ricordate?) di uno stesso corpo. Uno stesso pensiero: lo shopping visto con gusti e tasche (soldi) diverse. E’ Roma, bellezza. E’ Via del Corso, bellezza. Non solo ‘struscio’ o ‘vasche’. La qualità c’è. Da sempre.
Photo Credit| styleandfashion
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