Brutte notizie per i lavoratori Euronics del Lazio. Arrivano infatti all’interno della rete del marchio alcuni licenziamenti. Attenzione però: ci sono dei distinguo da fare.
Problemi occupazionali non solo nel Lazio
Questo giro di licenziamenti non è messo in atto da Euronics, ma da Nova spa, Kus Srl e Binova srl, le società che hanno in gestione alcuni negozi del brand in qualità di licenziatari. Non si è trattato di un fulmine a ciel sereno. O meglio le avvisaglie vi erano da un po’. Già nelle scorse settimane, infatti, alcune sigle sindacali avevano lanciato l’allarme in merito all’occupazione.
E avevano anticipato che alcuni posti di lavoro sarebbero stati vittime di tagli. I licenziamenti sono stati ufficializzati attraverso una nota: a perdere il posto saranno 243 unità. Per quanto riguarda il Lazio saranno circa 200 le persone che rimarranno senza lavoro. Le restanti unità cadranno in Lombardia. È stato spiegato, dalle aziende coinvolte, che la procedura è stata attivata l’8 luglio del 2024.
È davvero un peccato che, nonostante il brand Euronics mantenga una certa forza sul mercato nazionale, nei punti vendita in licenza ci si trovi davanti a una situazione così spiacevole. Talvolta tendiamo a pensare che la crisi sia solo dei negozi di vicinato. Non ci rendiamo conto come, analogamente a ciò che sta accadendo con Euronics, anche punti vendita di catene importanti rischino di non raggiungere più gli obiettivi necessari alla loro apertura. Soprattutto se in franchising.
Euronics specifica alcuni elementi
Dobbiamo ripeterlo: non è il marchio ad aver avviato la procedura di licenziamento, ma le aziende che hanno in franchising alcuni punti vendita. Le parti sindacali dal canto loro lamentano diverse problematiche anche nella gestione delle trattative. Le aziende hanno sottolineato di aver sempre mostrato massima apertura e disponibilità al dialogo con le parti sociali e più nello specifico con Cisal terziario.
La quale avrebbe siglato un contratto che non solo avrebbe ridotto le tutele per i lavoratori e le lavoratrici, ma che ha anche reso impossibile riconoscimento delle altre sigle sindacali come interlocutori rappresentativi. Almeno è questa una delle maggiori lamentele che provengono da Cisl e Cgil.
Il problema occupazionale per quel che concerne i marchi licenziatari, non è recente. I sindacati lamentano la firma di contratti pirata, ovvero contratti collettivi stipulati con sigle minoritarie. Fattore questo che può portare, come sta accadendo nel Lazio con Euronics, a una minore protezione dei lavoratori rispetto a eventuali licenziamenti.
C’è chi ha lamentato tra i lavoratori romani che licenziamento sia occorso tramite WhatsApp. Un approccio smentito categoricamente dalle aziende essendo, tra l’altro, appena iniziata la procedura e nessun licenziamento effettivamente intimato. Euronics dal canto suo, con una nota, ha sottolineato non solo che i licenziamenti non riguardano direttamente il marchio. Ma anche che in generale le aziende in franchising godono di ottima salute.