Volete una gelateria a Roma dove i gusti da scegliere siano davvero tanti? La Parigina ne offre oltre 70! Ma da cosa deriva il suo nome? E’ presto detto: nel 1906 erano già apparse le “parigine”, o “nuvole”, fatte di una porzione di gelato compressa tra due ostie di pasta wafer rotonde, quadrate o rettangolari. Il nome delle “parigine”, antenate del nostro moderno “cono”, trae origine dal suo inventore, un certo Giovanni Torre nato in un antico borgo vicino Sanremo, che di ritorno da Parigi inventò il commercio ambulante di gelati racchiuso tra due wafer. Fu proprio l’inizio del secolo che vide i nostri gelatieri invadere le capitali della Mitteleuropa, Roma compresa. Ma parliamo di questi gusti… com’è possibile siano così tanti?
Il gelato è un alimento la cui bontà lo rende piacevole tutto l’anno. Soprattutto negli ultimi anni, complice il caldo, si è assistito ad una rivalutazione nutrizionale del gelato e, soprattutto grazie alla bontà del prodotto artigianale italiano, il gelato è tornato alla ribalta. Inoltre è considerato dai nutrizionisti un vero e proprio alimento, non solo un piacevole spuntino. Anzi, per alcuni può divenire un vero e proprio pasto leggero, soprattutto se è artigianale.
La Parigina propone oltre 70 gusti preparati esclusivamente con prodotti genuini, solo latte fresco e frutta fresca di stagione. In più anche tanti gusti alla soia, deliziosi, leggeri e delicati, senza colesterolo né lattosio, per un gelato all’insegna della salute e della dieta per chi non può o non vuole mangiare il gelato con il latte tradizionale. Inoltre La Parigina prepara su ordinazione anche torte per compleanni, feste e ogni occasione speciale.
E’ possibile acquistare torte di varie misure con i gusti a scelta del cliente e personalizzate con scritte e decorazioni. Inoltre è possibile scegliere se farsela consegnare a casa, ritirarla nel punto vendita oppure fare una dolce sorpresa ad una persona cara, facendogliela recapitare al suo indirizzo.
Gelateria La Parigina
via Rodolfo Lanciani 54/56
tel. 06/86209151
Photo Credit: Mario Ragona
Commenti (2)