Miglior Caffè a Roma, ma Sant’Eustachio è ancora quello da inseguire oppure, al di là delle più comuni guide turistiche, noi romani stiamo virando su altri nomi? La Tazza d’Oro, sempre al Pantheon ad esempio, resta comunque un nome stra noto che gira per i degustatori che vogliono bere un buon caffè a Roma. Sant’Eustachio, è partito in sordina decenni addietro e soprattutto a cavallo tra gli anni Ottanta e Duemila (ben vent’anni!!!) ha fatto registrare davvero il boom in fatto di gradimento.
“Che famo stasera? Annamose a pijà er caffè a Sant’Eustacchio”, era ed è tuttora il commento – in romanesco – di decine e decine di comitive che si muovono il venerdì ed il sabato sera in giro per la città. Eppure non è solo il buon caffè ad invogliare la gente qui. C’è anche il brand (di colore giallo) che tira. Come pure le alette in metallo che fino a poco tempo fa nascondevano il lavoro di chi sta lì a preparare, occultando miscele e segreti unici del bar tra i più famosi a Roma.
Ora, però, tutto questo se la gioca sempre più ogni giorno con il Caffè Sciascia in Prati, appunto la Tazza d’Oro e tutti i bar che stanno rimontando proponendo caffè Illy a tutto spiano. Infatti, anche questo conta. La gente, soprattutto a Roma, per il caffè spende ancora e non si scandalizza troppo se si passa da 0,80 ad 1 euro in cassa. L’importante è che il caffè sia buono. Poi, a proposito di nomi storici per il caffè, ecco che Castroni (che ha appena compiuto 80 anni) non la regala a nessuno. Castroni in Via Cola di Rienzo rimane sempre un punto di riferimento tra i più conosciuti. Qui il caffè non fà una piega, come pure nel Castroni in via Nazionale. Oppure informatevi sullo storico Caffè Greco o il Notegen, in pieno centro storico. Insomma: il caffè qui da noi non è una bevanda qualsiasi. E’ cultura. Chiamarli negozi di Roma e basta, a questo punto, è riduttivo.
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