Natale 2010 a Roma significa anche spendere per gli acquisti utilizzando carte di credito. Sarà, ma, aggiungianmo noi, fino ad un certo unto. E’ quanto accade nel nostro Paese, dove certo regna sovrano un divario evidente tra Nord e Sud, ma stando all’analisi dell’Abi (Banche italiane) siamo davvero un Paese al palo.Capitale inclusa.
La contrazione nel 2009 ha registrato lo stop per il 5% su base annua. In questo anno che va a concludersi, poi, sono poco piu’ di un milione e duecento i terminali attivi. Resta, come accennato, il divario Nord-Sud. In controtendenza, invece, l’uso dei prelievi con il bancomat agli sportelli automatici. Soprattutto a Roma.
Tutto questo che significa? Semplice e complesso: in città, la gente ha paura che gli venga clonata la carta mentre fa shopping; oppure, teme ricariche eccessive di costi per i pagamenti lì effettuati (e allora è un altro paio di maniche, visto che il problema, eventualmente, sarebbe dell’istituto bancario stesso e non dell’esercizio). Un ragionamento suffragato senz’altro dall’aumento di prelievi agli sportelli della capitale. Il capitolo bancomat Roma, insomma, è ok. Anche qui, aggiungiamo noi, la gente prima preleva un po’ per sé ed un po’ per le spese; quindi si reca al negozio (o in boutiques o nei centri commerciali) e là, soltanto là, caccia fuori la grana.Che si tratti di luxury o altro segmento merceologico.
Uno stimolo in più per le banche, uno stimolo in più per gli esercenti: impegnarsi per rassicurare i consumatori è un’esigenza che dovrebbe essere rammentata ogni giorno da tutti gli addetti ai lavori. Certo, l’importante, da un punto di vista consumistico (ergo economico) è che circoli danaro. Tuttavia, un recupero del gap che intercorre tra noi ed il resto d’Europa nel campo del revolving e dell’home banking, perlomeno della parte che attiene al capitolo ‘uscite’, non sarebbe poi così male. Immaginatevi sempre di comprare, proprio sotto Natale, senza dovervi preoccupare di prelevare o di girare comunque con parecchi soldi in tasca. A questo dovrebbero servire, soprattutto dentro una città come Roma, gli sportelli ed ogni forma di informatizzazione allo studio in questo settore. Invece, i romani (come in molte altre parti d’Italia) guardano alle banche con occhio clinico (come poter dar loro proprio torto?), utilizzando le potenzialità del credito al consumo proprio per il minimo indispensabile. Urge coraggio: ma da parte di tutti.
Photo credits | Iris Shopping
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