Roma, si sa, è un tripudio di negozi di genere sempre diverso e variegatissimo. Nella Capitale, naturalmente, potete trovare davvero di tutto. Ogni quartiere ha le proprie caratteristiche e specificità: alcuni con una vocazione più spiccata per lo shopping, altri per i servizi e così via. E poi c’è un quartiere, in pieno centro, rinomatamente caratterizzato e inconfondibile: la Chinatown romana. Il quartiere è l’Esquilino, accanto a Termini, con piazza Vittorio come cuore pulsante.
Camminare all’Esquilino vuol dire perdersi tra negozi rigorosamente cinesi – sono davvero rari i punti vendita non asiatici sopravvissuti alla “presa di Pechino” – di vestiti, scarpe, accessori, ma anche alimentari, prodotti per la casa e cianfrusaglie di ogni genere e sorta.Dell’Esquilino vi abbiamo parlato già in più occasioni. Prima di tutto per il suo mercato, quello di piazza Vittorio, punto di riferimento di tutta Roma e vero e proprio tripudio della multiculturalità. Oppure per parlarvi di must del quartiere che si consiglia di non perdere. Oggi ne parliamo perché la questione dei negozi cinesi, la loro “invasione” di queste strade, la scomparsa di qualsiasi altro genere di attività, ha creato anche un qualche disagio non indifferente e forzature di mercato nella zona. La vulgata è che i cinesi arrivano, pagano in contanti, pagano tanto e invogliano il futuro ex proprietario a vendere il negozio di turno.
Per quanto riguarda i negozi cinesi, ci sono dei problemi in particolare al quartiere Esquilino. Noi abbiamo un’assemblea la prossima settimana in questo Rione per confrontarci sull’argomento. Per fortuna a Roma non nascono solo negozi cinesi, ma migliaia di imprese ogni anno
Sono le parole di questi giorni del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a Radio Radio, in collegamento telefonico. Alemanno risponde così ad una domanda di un radioascoltatore che sollevava la questione dei numero elevato di negozi gestiti e condotti da cittadini cinesi. Fenomeno “evidente” all’Esquilino. Staremo a vedere cosa cambierà.
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