Da Labico a Roma, il ristorante di Antonio Colonna, chef di fama internazionale si è trasferito, spostandosi di circa trentotto chilometri, nella capitale. Il ristorante si chiama Open Colonna, è al Palazzo delle Esposizioni, con ingresso dalla scalinata di via Milano. Qui si può consumare il city lunch dal martedì al venerdì dalle 12 alle 15 con 2 menù a scelta per 15 euro, oppure il brunch del weekend dalle 12.30 alle 15.30 per 28 euro. Prosegue così una tradizione cominciata nel lontano nella seconda metà dell’Ottocento…
Il ristorante era, infatti, nato a Labico nel 1874. Si chiamava la “Vecchia Osteria” ed era una locanda per viaggiatori, luogo dove i cavalli venivano cambiati per l’ultima volta nel corso del viaggio che aveva come meta la Capitale . Il tutto a conduzione familiare. Circa un secolo dopo, poi, nel 1985, lo chef, compie una vera e propria rivoluzione gastronomica – a cominciare dal nome del ristorante, che da quel momento diventa “Antonello Colonna”. Manifesto programmatico della sua cucina: “conservare tipologia e sapore dei piatti della tradizione rivisitandoli per incontrare i più raffinati gusti ed abitudini dei giorni nostri”.Ricetta delle ricette che lo porta a divenire uno dei migliori ristoranti italiani le cui specialità sono simbolo di una cucina tradizional-casalinga che deve gran parte del suo successo alla semplicità ed anche, perché no, alla rapidità nella preparazione dei piatti.
E’ nel 2007 che Antonello Colonna raccoglie l’invito di Palazzo delle Esposizioni, a gestire con la propria filosofia di ristorazione ed ospitalità, lo spazio progettato dall’architetto Paolo Desideri al roof garden del palazzo, in una serra di 2000 metri quadrati. Nasce così l’Open Colonna, “uno spazio bianco, su cui disegna forme nuove di ristorazione che ben si raccordano con l’anima classica e contemporanea del Palazzo. L’open diventa il più grande contenitore di cultura ed enogastronomia, il primo outlet dell’alta ristorazione, il primo esempio di “maison gourmet“, parafrasando il mondo della moda, e il primo spazio eventi contemporaneo in una cornice di fine Ottocento”. Certo Labico rimane nel cuore di Antonello Colonna, perché è stato, racconta egli stesso, e sarà sempre la sua scuola, “la notte degli oscar o la champions league, ma anche la strada, il vicolo la piazza di tutti i giorni,dove ho incontrato varia umanità…”