Ci può essere un ristorante più romanesco di uno che è a metà strada fra Piazza Venezia e viale Trastevere? Ci può essere un ristorante più ebraico di uno che al centro del ghetto ebraico? Due domande che hanno un’unica risposta: La Taverna del Ghetto in via del Portico d’Ottavia 8.
Questo ristorante kosher, parola che si riferisce ai cibi consentiti dalla religione ebraica, è l’incontro perfetto fra la cucina romanesca e quella ebraica, che molti decenni fa si è fusa in tutt’uno, dando vita alla cucina giudaico-romanesca.
Nel locale si possono gustare i sapori della tradizione grazie a un menù ricco di piatti che fanno venire l’acquolina in bocca.
Se siete amanti della carne, non lasciatevi sfuggire le fettuccine al sugo di stracotto, i bucatini alla amatriciana con sugo di bistecca e le mezze maniche con broccoli e salsicce di manzo. Se, invece, avete una predilezione per il pesce a fare al caso vostro sono i tonnarelli con carciofi e scaglie di bottarga e il baccalà con pomodorini e olive nere e gli aliciotti con l’indivia.
Il goulash ebraico (polpa di manzo), o se preferite un piatto esotico non perdetevi gli spiedini di kebab di manzo, alla fine chiudete con un ottimo te alle foglie di menta fresca, fatto secondo la migliore tradizione mediorientale. Eh sì, perché alla Taverna del Ghetto c’è la possibilità di cambiare cucina in un batter di menù, creando un’esperienza culinaria di ineguagliabile suggestione.
Suggestione che si riposa il venerdì sera e il sabato a pranzo, che secondo il calendario ebraico corrisponde allo Shabbat, il giorno in cui gli ebrei si astengono dal lavorare.