La proposta (provocazione) di Gianni Alemanno è di quelle che in pochissimo tempo hanno fatto il giro della Rete, dei giornali, dei politici, delle dichiarazioni. Perché Roma, si sa, è la città che in Italia viene scelta per ogni manifestazione e sciopero. Perché è la Capitale, perché è il luogo delle istituzioni del Paese. E il problema della gestione e delle spese correlate era stato sollevato (con altra ottica, ma pure il problema oggettivamente esiste), dopotutto anche da Walter Veltroni, predecessore di Alemanno in Campidoglio.
Il vicesindaco di Roma, Mario Cutrufo, spiega: Roma spende all’anno per le oltre mille manifestazioni e cortei di protesta che ospita, diversi milioni di euro, che vengono anticipati dall’amministrazione e pagati dai cittadini e contribuenti romani. Il problema è che oggi questi soldi non ce li rimborsa nessuno.
E aggiunge:
E’ illogico pensare che i servizi messi a disposizione da Roma, in tutte le circostanze in qualche modo legate al suo ruolo di Capitale, cortei compresi, siano a costo zero. Pulizia delle strade, viabilità, sicurezza sono problemi di ordine pratico, non ideologico, che l’amministrazione comunale ha il dovere di affrontare nel rispetto di tutta la cittadinanza, dei romani, dei turisti e di tutti coloro che vivono la città.
Oggi è l’amministrazione a farsi carico di tutti questi vari oneri, che non sono pochi e, aggiunge il vicesindaco, che di certo non sono né gratuiti, né di scarsa entità, considerato il numero di manifestazioni che si susseguono in città. Ecco perché è diventato necessario trovare delle soluzioni che tutelino i diritti di tutti, dei manifestanti certamente, ma anche dei cittadini.
Il problema, in effetti, rimane aperto, e non è decisamente inedito. Anche perché la città affronta indubbiamente, ogni volta, tutta una serie di emergenze e di esigenze di gestione impegnative. Staremo a vedere. Nel frattempo voi cosa ne pensate? E’ giusta una tassa sui cortei o lede il diritto di manifestazione?