Saldi Roma 2011, “No” dell’Antitrust alle prevendite in saldo, ossia a quei ribassi diretti solo ad alcune categorie di consumatori. Lo afferma l’Antitrust in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento e con la quale chiede una modifica della normativa in senso pro concorrenziale, nonché di maggiore tutela dei consumatori.
Secondo l’Antitrust la legge del 2006, che ha avviato il processo di liberalizzazione e semplificazione amministrativa nel settore del commercio, è migliorabile laddove prevede il divieto di vendite promozionali a ridosso della stagione dei saldi. Tale divieto comprime sproporzionalmente la libertà di iniziativa economica dei negozianti e può dare luogo a fenomeni di elusione a danno dei consumatori.
Più nel dettaglio, vi sarebbe il rischio di ingiustificate disparità di trattamento tra i consumatori stessi quando, ad esempio, alcuni negozi e catene commerciali, d’intesa con associazioni, promuovono, nel periodo immediatamente precedente la stagione dei saldi, vendite di prodotti a prezzi scontati riservate ai soli iscritti a tali associazioni. Analogamente rappresentano un’elusione della norma le iniziative di ‘prevendita’ della merce in saldo riservata dai negozianti a gruppi prescelti di clienti.
Insomma: tutti, non solo alcune categorie, debbono poter avere libero accesso a questi ribassi. A prescindere che siano clienti fidelizzati oppure perfetti sconosciuti.
Secondo l’Antitrust, se invece si continuerà in tal senso, verranno discriminati i consumatori non appartenenti a determinate categorie, che non saranno così in grado di usufruire della stessa scelta e delle stesse vantaggiose condizioni economiche offerte ad altri.
Dunque, ancora una volta viene ribadito che questa legge sul commercio può e deve essere assolutamente migliorata.
E’ vero che stringere a sé i propri clienti è sempre un vantagggio, magari dando loro una certa preferenzialità. Però basta farsi un giro lungo le vie dello shopping per vedere come la marea umana di gente, non tutti, ovvio, fidelizzati, sono lì pronti a cogliere l’affare. Così, aggiungiamo noi, si lavora: seducendo il cliente: estraneo o conosciuto che sia. O no?
Photo Credit|m722008
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