Saldi a Roma d’estate, oggi si parte. Con dati ai limiti della tragedia, o quasi. Il Codacons (consumatori) traccia linee rosse mica tanto sottili. Se nel 2012 i saldi privati (rappresentanti il 35 per cento dell’intero fatturato annuale di un negozio) hanno attirato il 55 per cento dei clienti, da oggi si dovrebbe addirittura scendere al 47 per cento. Un decremento dell’8 per cento che, tradotto, significa guardare le vetrine e basta. O quasi.
Insomma: hai voglia a fare 3×2, il meglio te lo regala il commerciante e altre formule rompicapo. La crisi è nera e forse si comincerà a vedere la fine di tutto proprio a ridosso del 2014. Le tasse sono aumentate ancora una volta e pur se si si è scongiurati Imu ed Iva (per queste settimane) la gente non si fida ed ha anche paura di spendere quel poco che è riuscita a mettersi da conto in maniera parsimoniosa. ma per una Codacons che piange, c’è una Confesercenti che se non sorride perlomeno comincia ad essere sollevata. Si citano numeri con famiglie a spendere per almeno 150/180 euro a nucleo.
Noi del blog, in effetti, ci siamo attivati settimane addietro ed abbiamo tastato il polso della situazione a bocce ferme. Beh, qualcuno spenderà anche 300 euro e la maggior parte di queste in capi di abbigliamento. Magliette, pantaloni oppure calzature. Insomma, il ragionamento è piuttosto elementare e fà così: visto che i comparti elettronico ed alimentare ormai vivono di volantini e ribassi costanti, dirottiamo un minimo di spesa extra su quello che si ribassa solo un mese o due l’anno. Ecco spiegato èperché i saldi fanno rima solo (o quasi) con abbigliamento. Comprare quando ci sono i saldi privati a Roma comporta un vantaggio alla cassa, certo. Ora, però, siamo curiosi di vedere quanto gli articoli resteranno sugli scaffali.
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