Per i saldi estivi a Roma tutto come previsto. Almeno per ora, infatti, la tendenza è quella di andare a velocità ridotta. La gente, se non altro qui da noi, complice la crisi non ha stanziato grandissimi somme e come documentato da molti telegiornali e media in generale, davanti la vetrina ci va molto cauta.
Il Codacons parla di un calo di affari pari ad almeno il 10 per cento rispetto lo scorso anno. Cifre pesanti, se rapportate ad un segmento come quello della moda, abbigliamento-calzature-accessori, che a Roma risente della crisi meno di altri. Per vestirsi il romano, in media, spende un po’ più di altri. Non è l’entroterra o un paesino in provincia, dove se non indossi certi brand vieni comunque incluso socialmente. Qui da noi la faccenda è più complicata: così come in tante altre grandi città, infatti, se non ci si veset in una determinata maniera non si ottenga neppure un relativo successo professionale o, appunto, in società. Possiamo stare disquisire per giorni sul fatto che questo è giusto oppure vomitevole.
Sta di fatto che questa regola non scritta made in urban, ‘obbliga’ il cliente/cittadino a curiosare per bene tra le vetrine. Ad esempio in Via del Corso, dove c’è il mare magnum delle mache: da Promod ad Hamilton, da Dutti a Zara, passando per Yamamay, Refrigiwear oppure per il semplice centro Wind. Un’immensa vetrina alla quale la gente guarda con diffidenza, certo, ma anche con un filo di auspicio perché, comunque, piaccia o non fare l’affare è fico. Per tutti. Non solo per i modaioli. Il Nike Store che sta lì, ad esempio, espone, pendenti come fossero Swarovski, gli scarpini degli Europei di Cristiano Ronaldo e di tanti altri mostri che hanno animato le nostre prime serate calcistiche d’estate. A chi non piacerebbe infilarseli ai piedi spendendoci sopra la metà o quasi?
Photo Credit| negozidiroma
Commenti (1)