La crisi commerciale scatenata dalla pandemia di coronavirus e dal successivo lockdown è reale e lo sanno bene i proprietari della catena Scarpe& Scarpe che solo a Roma sono stati costretti a chiudere tre negozi su un totale di 11 chiusure in tutta Italia.
Il lockdown ha scatenato la crisi
Purtroppo, per quanto si era sperato generalmente che i saldi estivi potessero dare una mano a migliorare la situazione di molti commercianti della Capitale, soprattutto legati al settore abbigliamento e calzature, purtroppo i risultati non sono stati quelli sperati. Molte realtà si sono trovate a dover fare i conti con le conseguenze del lockdown e delle spese, senza fatturato, che lo stesso ha comportato. Costi vivi difficilmente recuperabili senza un adeguato sostegno.
Per ciò che riguarda Scarpe&Scarpe sono finiti nella lista degli undici punti vendita in tutta Italia destinati ad abbassare le serrande anche i negozi con sede nei centri commerciali Parco Leonardo, Anagnina e La Romanina. In teoria la natura propria del centro commerciale avrebbe dovuto dare una mano alla ripresa degli store: questo non è avvenuto, costringendo l’azienda a prendere determinati provvedimenti. Nel Lazio chiuderà anche lo il negozio di Latina.
Cosa accadrà ai lavoratori degli store chiusi
Secondo ciò che è stato possibile ricostruire, la chiusura era qualcosa che da tempo girava nell’aria. Purtroppo i risultati legati alla riapertura sono apparsi essere insufficienti fin da subito, ma si era tentato nei limiti del possibile di tirare avanti. Il vero problema ora riguarda i lavoratori che, già spaventati nei mesi scorsi in merito a possibili licenziamenti si trovano ora davanti alla possibilità concreta di perdere il proprio impiego.
Solo a Roma e nel Lazio sono 112 i dipendenti di Scarpe&Scarpe che, tra chiusura forzata del lockdown e una ripresa lenta, sono rimasti in cassa integrazione fino al 6 giugno scorso. Si tratta di 100 addetti a tempo indeterminato e 12 a tempo determinato. Come spiegato da Alessandra Miriello, Direttore Generale e Chief Financial Officer di Scarpe&Scarpe:
Si tratta di una decisione difficile ma obbligata, indispensabile per salvaguardare gli altri negozi distribuiti nelle 19 regioni in cui Scarpe&Scarpe è presente. I dati di vendita degli ultimi mesi post-lockdown confermano le nostre previsioni e una situazione di difficoltà che riguarda tutta la distribuzione commerciale, non solo nazionale. Gli 11 store chiusi sono quelli che, negli ultimi anni, hanno performato meno rispetto agli altri.
Una riduzione dei costi quindi per salvaguardare il più possibile le attività e gli altri lavoratori.
La Capitale ha pagato a duro prezzo la crisi scatenata dal virus.