Sens of Wine ed Eataly Roma, arriva lo spendere di qualità

di Gianni Puglisi Commenta

Sens of wine ed il vino che vi parla raccontandosi al vostro palato. Tutto questo accade al Palazzo dei Congressi all’Eur da giovedì 26 a domenica 29 gennaio 2012, in un parterre dove si punta all’eccellenza enogastronomica italiana grazie all’iniziativa dello scrittore  ed imprenditore Luca Maroni.

Roma, insomma, in queste ore è capitale del bere. L’autenticità dei sapori, il prestigio di chi organizza e soprattutto i brands presenti, conotano Sens Of Wine come la prima di una serie di tappe fondamentali per il rilancio qualitativo del nostro mangiare e bere  su scala nazionale. Se non mondiale. Il quadro che ne usciva fino a poco tempo fa, infatti, era quello che se da un lato si potevano incantare i turisti di tutto il mondo con il nostro made in Italy, dall’altra lo stesso non si poteva tentare..tra di noi. A Roma, scriviamolo pure, il rapporto qualità e servizio è ancora adesso al di sotto degli standard europei.

In soldoni: la qualità qui da noi non si paga, si strapaga. Al contrario di quanto accade all’estero. Le stesse Spagna e Francia ci insegnano che per bere un ottimo rosso non serve spendere come quando si deve andare al cinema. Qui da noi, invece, salve rare eccezioni, sono mazzate. Lo stesso, se non di più, si può ascrivere al mangiare: camerieri o gestori dai modi che non appartenevano neppure agli osti di alcune bettole romane di fine Ottocento, con tanta pochezza spacciata per qualità in modo da giustificare il prezzo esorbitante.  Ora, ma solo negli ultimi tempi, la ruota pare che cominici a girare in senso inverso. Adesso, con la crisi, se sbagli mestiere o lo fai male la paghi più cara di prima e rischi di chiudere. Ecco perché se si vuole darla a bere, in senso però autentico, con la qualità, si deve spendere. Punto. Sotto questa luce, allora, ben venga Sens Of Wine per bere ed Eataly per mangiare. L’uno con, tra gli altri, nomi tra cui Donnafugata. L’altro, invece, che ci fa mangiare solo l’eccellenza regione per regione: dall’olio della Sabina o dell’Umbria fino alla pasta fatta in casa dall’azienda a Napoli. Oppure all’impresa la quale imbottiglia l’acqua che sgorga direttamente dalle nostre Alpi. Eataly, lo ricordiamo, sta per aprire la sua cittadella del gusto alla Stazione Ostiense offrendo anche lavoro a 350 figure professionali ben quotate tra chef e banconisti. Non tenere conto di quanto avviene a Roma per i nostri sensi in queste ore ed in queste settimane, sarebbe davvero commettere un errore imperdonabile.

Photo Credit| wineanorak

 

 

 

 

 

 

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