Sigaretta elettronica a Roma, crescono adepti e fiorisce il business. Da una parte la reale necessità di allentare (e di brutto, possibilmente) con il tabacco in ogni sua forma. Dall’altra, invece, l’andare incontro all’esigenza dei fumatori proponendo, invece, un qualcosa che non faccia male o che comunque incida assai meno sulla salute. In attesa che il Ministro della Salute chiarisca del tutto la posizione dello Stato in tal senso, ci pare che la questi0ne sia davvero obbligatorio affrontarla.
Sì, perché il lieto fine ancora è lontano dal pronunciarsi. Aprire un negozio di sigaretta Ovale, questa è una keyword piuttosto clikkata on line. Partendo da questo dato, insomma, ci siamo mossi ed abbiamo provato a scuotere la sensibilità dei lettori sulla nostra fan page su Facebook.
In una manciata di ore, pur senza inanellare numeri eclatanti (gli strilli sensazionalistici non ci piacciono pur trattandosi di argomenti anche commerciali) ne sta nascendo un interessante contradditorio. Da una parte c’è chi attacca questo modo di fare soldi. Ma c’è anche chi, in buona sostanza, dice che forse non sarà la Panacea di tutti i mali, ma se non altro la ‘siga elettrica’ (a Roma ormai la si è già rinominata così) provvede ad attenuare la crisi da bionda. Poi c’è pure chi dice chiaramente che non c’è alcuna immoralità nel sottolineare la nascita di questi negozi specializzati, poiché lo Stato punta da sempre da un lato a catechizzare chi fuma e dall’altro, invece, a lucrarvi sopra. Del resto, non è forse sulle bionde che fioccano, in odor di rialzi di tasse, i balzelli imposti dagli esecutivi di turno? Sigarette e benzina. E la miccia esplode.
Beninteso: noi siamo solo un blog sui Negozi di Roma, però ci stiamo accorgendo, proprio perché riteniamo di avere un briciolo di specializzazione sul tema, che la questione non è certo destnata a dissolversi in una nuvola di fumo!