Centro Roma, il Pazolini che scrive con i piedi

 

 

 

 

Roma centro, dopo la conquista di Milano, Carlo Pazolini si rimette le scarpe ai piedi ed arriva proprio nella nostra amata città. Apre a Via Frattina ed il via vai di romani, turisti e curiosi vari si nota subito. Ma che c’avrà? Risposta: inventiva. Senz’altro. A Milano Panolini ha aperto il suo primo monomarca italiano ed adesso il nuovo store capitolino, che si va così ad aggiungere agli altri 150 punti sparsi per il mondo.

Giorgio Borruso il nome del design che ha contribuito a fornire quel plus valore che posseggono la maggior parte dei negozi di calzature a Roma nel momento in cui vengono realizzati nel centro storico.  Ambiente davvero particolare, in grado di coniugare il vecchio che tramonta ed il nuovo che avanza. Il tutto supoortato da richiami tecnologici. Le proposte per le scarpe a Roma, poi, sono tradizionali ma molte anche accattivanti.  Tentazioni offerte al pubblico in uno spazio di quasi 200 metri quadri di store, dove sbizzarrirsi nella scelta della scarpa che più ci piace.

Accessori Roma, le chicche di Le Hibou al Fleming

Accessori Roma, ma chi l’ha detto che i gufi portano sfortuna? Sapete che non sono pochi coloro che ne poggiano d’ogni fattezza sopra mobili sospesi nei corridoi e persino in camera da letto? Si parte da qui per spiegare, se vogliamo, l’essenza di Le Hibou, negozio in centro di Roma specializzato nel campo degli accessori per la casa e nell’oggettistica in generale.

Lo store è stato tutto concepito in stile francese da Sivlia Blandamura e si trova nel quartiere Fleming. Oggettistica per la casa ed altro. Come ad esempio le borse shopping per il mare targate Tintamar ed i bijoux Yvone Christa in argento e pietre dure. A completare l’arredo, brocche colorate, antiche oliere e secchiello per lo champagne. A tenere banco, tuttavia, abbiamo subito notato la quantità di gufi che ‘svolazzano’ un po’ per tutto il negozio. Un’idea per personalizzare, per lasciare l’impronta mnemonica all’interlocutore di turno che entra da queste parti. “Ma che? il negozio con i gufi? Ah, carino, me lo ricordo bene”. Ecco: una sorta di nodo del fazzoletto. Dev’esserci anche questo, alla fine, che ha fatto scattare la molla alla titolare. Se così non fosse poco importerebbe.