Nel cuore di Trastevere una trattoria accogliente affidata ad una cooperativa promossa dalla comunità di Sant’Egidio, che si preoccupa dell’inserimento nel mondo del lavoro di persone con handicap. Ecco perché si chiama Trattoria degli Amici, perché amichevole è l’accoglienza riservata dal personale: ragazzi disabili affiancati da amici che aiutano volontariamente a servire a tavola.
I quadri alle pareti, anche quelli, sono opere, e tra l’altro davvero apprezzabili, di disabili fisici o psichici. Ogni anno a settembre si tiene una mostra dei lavori esposti nel locale: si chiama “Abbasso il grigio” che raccoglie anche le opere di altri artisti diversamente abili e la vendita va a finanziare opere di beneficenza. Anche alla preparazione del menu partecipano i ragazzi di questo locale che nel 2002 è stata presentata dal Gambero Rosso come la trattoria “diversamente buona”. Anzi, di più, è stata sempre dal Gambero Rosso, nominata “Ristorante dell’anno” del 2002.
Come si è detto in apertura nella Trattoria degli Amici lavorano a turno nove persone disabili affiancate dai loro Amici che prestano aiuto da volontari della Comunità di Sant’Egidio, che è attiva in 60 paesi del mondo e si occupa di assistenza agli emarginati, agli anziani, ai disabili e cerca di far fronte a situazioni di povertà di ogni tipo. La Comunità è impegnata anche nella Campagna per una Moratoria Universale della pena di Morte nel mondo che ha gia raccolto alcuni milioni di firme. In tutta Roma sono circa 900 le persone con handicap mentali e motori di varia gravità legati al Movimento de “Gli Amici”. «II lavoro è terapeutico, guarisce, restituisce dignità», dice il direttore della Trattoria nell’intervista rilasciata al Gambero Rosso, «Purtroppo si fa molta fatica ad inserire questi uomini e donne in spazi lavorativi. L’utile vero della Trattoria è dato propria dall’inserimento professionale di queste persone. La dimostrazione che l’handicap non è di per sé un ostacolo insormontabile e che il lavoro non lo si dovrebbe negare a nessuno».